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Nel 2013 il 72% dei consumatori ha consultato la rete prima di acquistare

L’economia italiana è in crisi e nel 2013 i consumi sono calati dell’1,3% su base annua e su questo tutti siamo d’accordo.

C’è però un settore che cresce, che registra segnali positivi ma che in tanti, troppi imprenditori e commercianti ignorano: la vendita online o, per usare un termine più tecnico, l’e-commerce.

Nel 2013 l’e-commerce ha avuto un giro d’affari di 11 miliardi di euro con un aumento dei prodotti acquistati del 2% e con 1,5 milioni di utenti in più rispetto al 2012.

A trainare la vendita online sono soprattutto i dispositivi mobili (smartphone e tablet) poiché c’è un +40% di utenti che hanno acquistato tramite uno smartphone, un +52% che lo hanno fatto tramite tablet. In termini reali i numeri sono ancora bassi (5,67 milioni per gli smartphone e 2,16 milioni per i tablet) ma i tassi di crescita sono interessanti poiché superiori alla media mondiale.

Secondo le ultime proiezioni di Gartner, quest’anno a livello mondiale crescerà di oltre il 7% il totale dei devise (Pc, tablet, e smartphone), trainati soprattutto dai tablet. Gli smartphone sono un must e continueranno a crescere, ma ad un ritmo più lento e le opportunità si sposteranno dai device di fascia alta verso quelli di fascia media. Gartner prevede inoltre che i Pc tradizionali (desktop e notebook) continueranno a calare, segnando un -7% rispetto al 2013.

Innegabile l’impatto che il web avrà sulla crescita dei consumi nel 2014 poiché già nel 2013 il 72% dei consumatori ha consultato la rete ed effettuato le relative comparazioni di prezzo/qualità prima di acquistare un prodotto a prescindere se l’acquisto sia stato concluso online o offline. (Fonte GlobalWebIndex)

Avere quindi un negozio online navigabile da smartphone e tablet, un sito web responsive o un app è quindi una priorità per questo 2014. Ma potrebbe non bastare poiché molto dipende da cosa si vende online, da come si vende online e soprattutto a che prezzo si vende online. Un progetto e-commerce è vincente se è in grado di monitorare ed ottimizzare 2 variabili (concorrenza e prezzo) partendo dal presupposto che il concorrente (in primis Amazon, concorrente un po’ di tutti) si trova a portata di click ed il consumatore è un utente tecnologicamente esperto (in alcuni casi anche più del venditore) e concentrerà tutti gli sforzi nel trovare lo stesso prodotto al minor prezzo (es. siti di comparazione).

Ancora alcuni dati che vengono fuori dal Survey 2013 realizzato dal Gruppo fullSix.

Nel processo di acquisto intervengono una serie di strumenti di valutazione e tra i tanti (motori di ricerca, siti di comparazione, forum e portali specializzati, indicazioni di amici, punti vendita fisici, riviste di settore, newsletter, social network, cataloghi cartacei e brochure) rimane invariata l’importanza dei motori di ricerca (nel 2008 era il 67% - nel 2013 è stato del 65%).

Un dato ci sembra doveroso riportare: 1 utente su 4 si concentra solo sui primi risultati mentre 4 su 10 si fermano alla prima pagina. Crolla il numero di chi va oltre la terza pagina.

Tra i risultati dei motori di ricerca utili a prendere una decisione di acquisto, cresce l’importanza delle recezioni e commenti sui siti di comparazione (es. ciao.it e tripadvisor.it) e le informazioni presenti sul sito del produttore.

In netto aumento gli utenti che ricercano il prodotto sul web e poi si recano nel punto vendita per vederlo dal vivo (+20% - nel 2008 era del 30% - nel 2013 si attesta al 51%). In pratica più della metà dei consumatori si affida a Google (il motore di ricerca più usato) per ottenere informazioni su prodotti che andrà ad acquistare nel negozio fisico.

Noi della Decalab, alla luce dell’esperienza nella realizzazione di siti e-commerce di vendita online maturata in questi anni, riteniamo che a spaventare lo sbarco sul web da parte delle piccole e media imprese e di chi già effettua la vendita attraverso un negozio fisico, è innanzitutto la mancata consapevolezza dell’importanza del web, la non percezione del fatto che la vendita online potrebbe colmare la parte della domanda diminuita a causa della crisi. E poi ci sono i costi di realizzazione di una piattaforma e-commerce, non trascurabili in un momento economico così difficile con restrizioni di budget in ogni area.

Una soluzione ottimale per la vendita online è sicuramente l’opensource, con le varie piattaforme e-commerce gratuite che, se ben configurate ed implementate, potrebbero rappresentare uno strumento affidabile e professionale per iniziare a vendere online.

In questi anni ci siamo specializzati sulle seguenti piattaforme e-commerce opensource: Virtuemart e Opencart.

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